Pubblicato: 13.04.2013.

Modificato: 13.04.2013.

Sulla lista dell’UNESCO del patrimonio culturale immateriale mondiale sono stati di recente inseriti la festa di Dubrovnik di San Biagio, patrono della citta, il merletto di Lepoglava, di Hvar (Lesina) e di Pag (Pago), il coro bivocale ad intervalli stretti dell’Istria e del litorale croato, l’arte della lavorazione dei giocattoli tradizionali in legno per bambini da Hrvatsko Zagorje, il corteo annuale primaverile della regina o “ljelja” di Gorjani, la processione “Za križen“ (“Seguendo la croce”) sull’isola di Hvar, nonché il corteo carnevalesco annuale degli “zvončari” (“suonatori di campanacci”) della zona di Kastav (Castua). In occasione della conferenza dell’UNESCO svoltasi ad Abu Dhabi, la Croazia e riuscita ad inserire nella lista del patrimonio immateriale protetto sette fenomeni culturali diventando il paese con il maggior numero di fenomeni culturali protetti in Europa. Al mondo soltanto la Cina, il Giappone e la Corea hanno una lista piu lunga.

Piu di cento fenomeni culturali sono stati nominati per l’inserimento nella lista dell’UNESCO, di cui la Croazia ne ha nominato 16. Questa volta non sono stati inseriti nella lista il “bećarac”, canto tradizionale strumentale-vocale, il mestiere della lavorazione della “reklja” da Gradište, la danza muta del Dinara, la filatura di Lika, le tradizioni collegate alla festa di S. Giorgio di Turopolje, la produzione di miele nella Croazia settentrionale, i cortei carnevaleschi di Međimurje, la preparazione del piatto tradizionale chiamato “soparnik” e l’Alka di Sinj.
La tradizione della festa di S. Biagio

La tradizione della festa di S. Biagio esiste da piu di un millennio, piu precisamente da 1037 anni, ed fu iniziata nel 972 dopo che questo santo, secondo la leggenda, salvo Dubrovnik da un attacco sferrato da Venezia. S. Biagio visse nel IV secolo, fu vescovo di Sebaste in Armenia. Era medico, benefattore dei poveri e dei malati.
Gli “Zvončari”, o suonatori di campanacci

Gli “Zvončari”, o suonatori di campanacci, sono i piu noti partecipanti del corteo carnevalesco legato all’allevamento del bestiame in Croazia – il territorio piu ricco di gruppi di “zvončari” e la zona di Kastav. Oltre agli “zvončari” di Halubje (Marčelji (Marceglia) e Viškovo (San Matteo)), sono attivi altri gruppi a Bregi, Brgud (Bergozza), Mučići (Mucici), Mune (Mune di Chercus), Rukavac (Ruccavazzo), Zamet, Zvoneća (Suonecchia) e Žejane (Seiane). Gli “zvončari” occidentali hanno un maggior numero di campanacci piccoli attorno alla cintura, il viso e scoperto e sulla testa portano un cappello, chiamato “krabujosnica”, con fiori fatti di carta di diversi colori, mentre quelli orientali indossano grandi maschere (teriomorfe) ed un unico campanaccio di maggiori dimensioni.
La plurisecolare processione tradizionale “Za križen“ dell’isola di Hvar

La plurisecolare processione tradizionale “Za križen“ dell’isola di Hvar si tiene la notte tra il Giovedi Santo ed il Venerdi Santo quando alcune migliaia di fedeli di quell’isola e di turisti camminano per 27 chilometri dietro ad una croce. Le processioni partono la sera da tutte le sei parrocchie di Hvar senza incrociarsi lungo il cammino. La processione e guidata dal portatore della croce accompagnato da un aiutante, due accompagnatori che portano due grandi candelabri, due cantanti principali e diverse persone che rispondono quando si canta il Pianto della Madonna. Tutti gli accompagnatori indossano delle tuniche bianche della fraternita. Il parroco benedice il portatore della croce nella chiesa parrocchiale e lo incoraggia, mentre i cantanti eseguono il Pianto della Madonna e proseguono con la camminata. La nascita della processione e legata al crocifisso che si conserva dal 1510 nella cattedrale di Hvar. Nell’archivio vi esiste uno scritto che dice che la croce mentre fu conservata nella casa di Nikola Bevilaqua abbia cominciato a sanguinare durante gli scontri scoppiati tra il popolo ed i nobili il 6 febbraio 1510. Da allora a Hvar e iniziata un’intensa venerazione della croce, ed il primo documento scritto sulla processione risale al 16 febbraio 1658.
La tradizione degli intervalli stretti dell’Istria e del litorale croato

La tradizione degli intervalli stretti dell’Istria e del litorale croato e oggetto costante dell’analisi dei ricercatori croati durante l’intero XX secolo. Ivan Matetić Ronjgov ha creato negli anni venti il concetto di scala musicale istriana, distinguendola in quattro tipologie di base. Tuttavia a partire dagli anni ottanta singoli ricercatori hanno introdotto il concetto di intervalli stretti poiché evidenzia in un modo migliore la complessita dei rapporti di tonalita in questa tradizione. Nel quadro degli intervalli stretti si distinguono quattro sottostili aventi caratteristiche specifiche: i cosiddetti “kanat”, “tarankanje”, “bugarenje” e “diskatno dvoglasje”, mentre gli strumenti tipici sono il piffero, il soffietto, la zampogna, il piffero doppio, la tromba, la cetra, ed i balli piu caratteristici sono chiamati “balun” (oppure “balon”) e “polka”.
Il corteo annuale di primavera della regina o “ljelja” di Gorjani

Il corteo annuale di primavera della regina o “ljelja” di Gorjani nei pressi di Đakovo ha luogo in occasione della Pentecoste ed e caratterizzato da pittoreschi abiti tradizionali, copricapo alti riccamente ornati e sciabole nelle mani.
Merletti di Lepoglava, di Hvar e di Pag

Dopo essere stati inseriti nell’elenco dell’UNESCO i merletti di Lepoglava, di Hvar e di Pag meriterebbero di trovarsi anche nel futuro Ecomuseo del merletto e della merletteria di Lepoglava. Il progetto iniziale del museo e stato presentato sei mesi fa presso la Casa europea (Europski dom) di Zagabria. Nel museo sara esposto il patrimonio di merletteria di Lepoglava, croata ed europea. Per assicurare gli spazi necessari al futuro museo si e pensato di ristrutturare uno degli edifici nei pressi del convento dei Paolini a Lepoglava. Tre piani saranno ristrutturati al fine di ospitare la mostra permanente, una galleria sara predisposta per mostre temporanee e ci saranno inoltre un museo del merletto per bambini, un’officina per la riparazione dei merletti e tessili ed altri contenuti. Il primo museo del merletto in Croazia dovrebbe contribuire alla promozione ed alla conservazione del merletto di Lepoglava, di Pag e di Hvar quali fenomeni del patrimonio culturale immateriale croato. Oltre a questo, il merletto sara presentato anche come fenomeno europeo sorto nel XV secolo sui territori odierni italiano e belga.

Source:

Ente Croato di Turismo
Ministero della cultura
www.min-kulture.hr